In fase di prima applicazione del nuovo ordinamento professionale e comunque entro il termine del 30 giugno 2025, la progressione tra le aree, ad esclusione di quella verso l’Area del personale di elevata qualificazione, ha luogo secondo quanto previsto dall’art. 21.

Al pari della progressione tra aree a regime (art. 20), anche la progressione in prima applicazione (art. 21) deve essere prevista nel piano dei fabbisogni (oggi confluito nel PIAO). Entro quel termine il finanziamento delle progressioni interne fra aree di cui all’art. 21 può essere realizzato mediante:

• l’utilizzo di risorse, in misura non superiore a € 25,50 pro-capite, applicato alla Unità di personale destinatario del CCNL in servizio al 31/12/2018 (art. 21 comma 3). Tali risorse infatti sono state attribuite alla contrattazione collettiva e il relativo utilizzo è limitato alla sola fase transitoria di prima applicazione del nuovo sistema di classificazione ai sensi dell’art. 52, comma 1-bis, penultimo periodo, del d.lgs. n. 165/2001 e possono essere destinate integralmente alle progressioni interne tra le aree;

e/o

• l’utilizzo delle facoltà assunzionali. In questo caso, occorre garantire che una percentuale almeno pari al 50% del personale reclutato con le ordinarie facoltà assunzionali sia destinata all’accesso dall’esterno, in base a quanto previsto dall’art. 52 comma 1-bis del d. lgs. n. 165/2001, in coerenza con i principi, anche di rango costituzionale, che regolano l’accesso alla PA.