Chi è Atreju

Atreju, è il protagonista del romanzo “La storia infinita” di Michael Ende. Appartiene al popolo dei pelleverde, vive in una tenda, ha carnagione olivastra, occhi scuri che vedono fino all’orizzonte. Il suo nome, nella lingua della sua gente, significa “Figlio di Tutti” e allude al fatto che Atreju è orfano ed è stato allevato dall’intera tribù; Ha un carattere fiero,ma non orgoglioso; dimostra grande coraggio, tenacia e generosità. Amico fedele, che dà buoni consigli e che sa sempre cosa fare.
Sulla scia del romanzo fantasy, dal 1998 Atreju diventa nel cuore di Roma uno slogan di protagonismo generazionale, festa nazionale di una giovane generazione. Come il protagonista de “La Storia Infinita”, anche l’evento che porta il suo nome vuole incarnare l’esempio di un giovane impegnato nel confronto quotidiano contro le forze del Nulla, contro un nemico che logora la fantasia della gioventù, ne consuma le energie, la spoglia di valori ed ideali, sino ad appiattirne le esistenze. Atreju, divenuta nel corso degli anni la più importante manifestazione giovanile d’Italia, è ormai anche l’appuntamento di fine estate che apre di fatto la stagione politica nazionale, un’occasione preziosa per dibattere serenamente, per interagire con la società e con le giovani generazioni. Non solo politica, tanta cultura con gli aperitivi letterari ed il consueto “Premio Atreju”, un gesto simbolico, ma con un grande significato ideale che ad oggi è una delle tradizioni più attese della manifestazione. Un premio concesso a personaggi dello sport, dello spettacolo, della politica o della società civile che si siano distinti come esempio e modello per chi crede in valori forti e radicati, e li difende giorno dopo giorno.
Cinque giorni di politica, di musica, di cultura, di spettacolo. Cinque giorni in cui migliaia di piccoli Atreju provenienti da tutta Italia sfidano a suon di provocazioni il nulla che avanza. Cinque giorni in cui la politica italiana passa per la nostra manifestazione ad ascoltare questa generazione e le loro proposte sull’Europa, sulla vita, sul lavoro, sul senso della Patria, sulla new economy. E come sempre si ritorna a casa sempre con uno spirito nuovo, con una grinta nuova, con la voglia di gridare al mondo la propria ribellione accettando anno per anno una nuova sfida. Con la speranza e la battaglie che ogni giorno portiamo all’interno del nostro cuore, facendola rimbalzare sui muri delle nostre scuole, tra i banchi delle università, sulle scrivanie del proprio posto di lavoro e nelle piazze, quelle piazze scoraggiate e senza nessuna prospettiva, che hanno bisogno di tanti piccoli Atreju, pronti a lanciare un’altra volta la propria sfida alle stelle. E allora cari Atreju, voi che per cinque giorni volete costruire e vivere questa festa, che avete la volontà di costruire un’Italia migliore, non resta che segnare quest’appuntamento e partecipare alla manifestazione giovanile più amata d’Italia!